Il diritto alla salute è uno dei diritti inviolabili riconosciuti dalla nostra Costituzione: non riguarda solo la sfera personale, ma riflette la dignità dell’individuo e la qualità della vita in una società giusta.
Per un avvocato, tutelare questo diritto non significa solo garantirlo agli altri, ma anche esigerlo per sé stesso e per la propria categoria.
Negli ultimi anni però, abbiamo assistito a un grave arretramento: l’accordo triennale tra Cassa Forense e alcune compagnie assicurative ha reso inesistente la copertura sanitaria per gli avvocati se non tramite la stipula di singole assicurazioni private.
Difatti anche alla luce del nuovo Regolamento dell’Assistenza nulle sono le tutele riconosciute agli avvocati.
Le nuove condizioni contrattuali comportano costi medici crescenti a carico dei professionisti, spesso sproporzionati rispetto ai rimborsi previsti.
Questa situazione colpisce in modo particolare i giovani avvocati, i colleghi in difficoltà economica e tutti coloro che già lottano per sostenere i costi della professione. È inaccettabile che chi difende ogni giorno i diritti degli altri non possa più tutelare il proprio diritto alla salute.
Contrastare questi tagli non è solo una battaglia sindacale, ma una questione di giustizia e coerenza costituzionale. Un avvocato deve essere messo in condizione di esercitare il proprio ruolo senza compromettere il proprio benessere fisico o finanziario.
L’Avv. Michele Bonetti si impegna con forza per il ripristino di una tutela sanitaria vera, concreta ed equa per tutti gli avvocati. Perché nessun diritto può essere difeso a lungo se chi lo tutela è lasciato senza difese.